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gigireccia

Ci vuole fortuna anche dopo aver vinto…

Oggi se n’è andato Jean-Pierre Jabouille, nome probabilmente sconosciuto alle nuove generazioni, ma che una certa traccia nella storia delle corse ce l’ha lasciata eccome. O per meglio dire, avrebbe dovuto lasciarcela.


Nato a Parigi nel ‘42, dopo l’apprendistato nelle formule minori ha corso alla 24 ore di Le Mans, arrivando quattro volte terzo, ed in Formula 1. Nella massima formula, in cui ha guidato tra le altre Williams, Tyrrel, Ligier e Renault, ha partecipato a 49 gran premi mettendo insieme 6 pole position e 2 vittorie.

Il suo nome è legato principalmente alla vittoria al gran premio di Digione 1979 che ha un doppio significato storico. Anzitutto stata la prima vittoria di un motore turbo in Formula 1, punto di svolta che definire epocale non è certo esagerato. Di lì a poco tutti i più grandi team si doteranno di turbine assetate di aria da mandare ai cilindri ed i motori vivranno un escalation di potenza per tutto il corso degli anni 80. Basti pensare che il propulsore dell’auto di Jabouille, la RS01, erogava all’incirca 510 cavalli, mentre pochi anni dopo il BMW turbo in dotazione alla Brabham sforava ‘tranquillamente’ la soglia dei 1200 cavalli in qualifica!

Inoltre, è stata la prima vittoria della Renault in Formula 1, e la goduria dei transalpini - secca ammetterlo - dev’essere stata enorme, visto che si trattava di vettura francese, con motore francese, pilota francese e gomme francesi.

Ad ogni modo, la vittoria doppiamente storica è passata in secondo piano, perché mentre Jabouille si avviava al traguardo con un confortevole margine sugli inseguitori, questi ultimi gli rubavano la scena, dando vita a quello che è considerato il più bel duello della storia della Formula 1. E’ talmente ovvio che mi pare ridondante parlarne. Mi limito a riportare il video a beneficio di quelli come me, che hanno bisogno viscerale di rivederlo periodicamente.



E così il povero Jabouille avrà pure brindato con dello champagne di ottima qualità, ma il grande libro della storia delle corse gli ha relegato un trafiletto in basso a destra, con carattere ridotto da occhiali sulla punta del naso, sotto una foto a tutta pagina di Gilles e Renè a ruote fumanti.

Chi crede nell’aldilà è libero di pensare che ha appena raggiunto Villeneuve, ha alzato il palmo della mano verso di lui e con un perfetto dialetto parigino, gli ha appena detto ‘tacci tua!'


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